Domande al via dal 1° marzo 2023

Per tutto il mese di marzo 2023 si potrà richiedere il credito d’imposta per i pannelli fotovoltaici e per tutti gli altri sistemi di accumulo dell’energia collegati ad impianti alimentati da fonti rinnovabili installati nel corso del 2022, o meglio: le cui spese sono state sostenute quest’anno. Con un provvedimento firmato dal direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, sono infatti stabiliti i termini e le modalità per beneficiare dell’agevolazione prevista dalla legge di Bilancio 2022 (Legge n. 234/2021), con tanto di modello di istanza da trasmettere alle Entrate. Vediamo allora quali sono le istruzioni per ottenere l’agevolazione.

Chi può chiedere il credito d’imposta?

Come spiega l’Agenzia delle Entrate, possono beneficiare dell’agevolazione le persone fisiche che abbiano sostenuto spese documentate, tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2022, relative all’installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili (come i pannelli fotovoltaici), anche se già esistenti e beneficiari degli incentivi per lo scambio sul posto (Dl n. 91/2014).

A quanto ammonta il credito d’imposta?

Per sapere a quanto ammonta la percentuale del credito d’imposta spettante a ciascun soggetto, occorre attendere un successivo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, che sulla base del rapporto tra ammontare delle risorse stanziate (3 milioni di euro per il 2022) e ammontare complessivo delle spese agevolabili indicate nelle istanze, calcolerà appunto la percentuale.

Come e quando fare domanda

La domanda per il bonus va inviata dal 1° marzo al 30 marzo 2023 esclusivamente con modalità telematiche, utilizzando il servizio web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate, direttamente dal contribuente o tramite un intermediario. L’Agenzia assicura che entro 5 giorni dall’invio viene rilasciata una ricevuta che attesta la presa in carico della domanda (o lo scarto, con le relative motivazioni). Il bonus è utilizzabile nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2022, in diminuzione delle imposte dovute e l’eventuale ammontare non utilizzato potrà essere fruito negli anni successivi.